Rinforza le tue difese

Consigli per rinforzare il sistema immunitario tutto l’anno con il corretto stile di vita

  1. Seguire un’alimentazione corretta e bilanciata: per rinforzare il sistema immunitario è utile puntare su una dieta equilibrata e ricca di fibre come quella suggerita dal piatto unico bilanciato di Harvard: un quarto del nostro piatto dovrebbe essere occupato da cereali integrali, un altro quarto da proteine sane come pesce, carni bianche o uova (ma bene anche i legumi). L’altra metà del nostro piatto dovrebbe sempre essere rappresentata da verdura e frutta di stagione ricche di quelle vitamine che giocano un ruolo fondamentale per sostenere le nostre difese.
  2. Bere 6-8 bicchieri di acqua al giorno: per mantenere ottimali i livelli di idratazione corporea gli esperti raccomandano di bere almeno 6-8 bicchieri di acqua al giorno e di consumare verdura e frutta fresche, cibi ad alto contenuto di acqua, di vitamine e di sali minerali.
  3. Fare attività Fisica regolare: l’esercizio fisico assume un ruolo prioritario per la salute, non a caso l’OMS raccomanda settimanalmente almeno 150 minuti di attività fisica a intensità moderata o 75 minuti a intensità vigorosa. Praticare regolarmente esercizio fisico apporta numerosi benefici e in particolare contribuisce ad allenare anche il nostro sistema immunitario!

Aumentare le difese immunitarie da settembre a marzo

Nei momenti di maggiore bisogno, come il periodo invernale, possiamo aiutare il nostro sistema immunitario avvalendoci del prezioso aiuto di alcuni attivi che lo sostengano efficacemente.

L’importanza dell’Echinacea

L’Echinacea è una pianta erbacea che è in grado di sostenere le difese immunitarie del nostro organismo, è utile soprattutto nella prevenzione dei tipici fastidi invernali e legati alle vie respiratorie.
L’integrazione di Echinacea dovrebbe coprire tutto il periodo compreso tra settembre e marzo.
Per un consumo ottimale è preferibile assumerlo per 20 giorni, sospendere per altri 10 giorni e poi ricominciare: questo susseguirsi di cicli di assunzione aiuta a mantenere elevate le nostre naturali difese.

Le Vitamine amiche dell’inverno

VITAMINA C
La Vitamina C è una sostanza virtuosa dalle tante proprietà benefiche. Tra queste ricordiamo la sua capacità di rinforzare il sistema immunitario, la sua forte azione antiossidante e il ruolo importante che ha nella riduzione di stanchezza e affaticamento.
Alcuni dati suggeriscono che l’integrazione con Vitamina C riduca l’incidenza, la severità e la durata dei sintomi del raffreddore.

VITAMINA D3
Il gruppo della Vitamina D e in particolare la Vitamina D3 svolge un ruolo fondamentale per garantire il benessere generale del nostro organismo.
Questa preziosa vitamina è utile per molte delle cellule del corpo umano, dimostrandosi importantissima anche per il sostegno delle nostre difese.
La Vitamina D3 è infatti fondamentale per l’attivazione del nostro sistema immunitario perché aiuta alcune cellule a reagire e combattere le infezioni che minacciano l’organismo.

Rafforzare il sistema immunitario intestinale

L’intestino è l’organo in cui risiede la maggior parte del nostro sistema immunitario, ecco perché adottare delle misure preventive che lo mantengano allenato anche a livello intestinale è molto consigliato.
Come fare?
Sicuramente con una corretta alimentazione, ma anche con i probiotici giusti che aiutino a mantenere il nostro intestino in equilibrio.

Ti aspettiamo in farmacia!

Fonte: www.farmacistipreparatori.it

FARMACI & ESTATE

In estate le alte temperature così come l’alto grado di umidità possono compromettere la stabilità dei farmaci o dei dispositivi diagnostici come ad esempio le strisce per la misurazione della glicemia.

E’ quindi importante conservarli correttamente sia in casa che durante il trasporto.

Per essere certo di conservare il medicinale nel modo corretto, leggi attentamente le modalità di conservazione indicate nelle informazioni del prodotto. Qualora queste non siano specificate, conserva il medicinale in luogo fresco e asciutto a una temperatura inferiore ai 25°. In casa evita di conservarli in bagno o in cucina.


Se esponi i medicinali per un tempo esiguo (una o due giornate) a temperature superiori a 25° non ne pregiudichi la qualità, ma, per un tempo più lungo, ne riduci considerevolmente la data di scadenza. Se invece la temperatura di conservazione è specificatamente indicata, non rispettarla potrebbe addirittura renderli dannosi per la salute. Evita sempre, comunque, di esporli a fonti di calore e a irradiazione solare diretta.

Se acquisti farmaci, non tenerli per ore in auto al caldo e portali a casa appena puoi.

Se hai bisogno di conservare i medicinali di emergenza in auto, chiedi al tuo farmacista di consigliarti un contenitore sicuro che ti consentirà di mantenere il farmaco alla corretta temperatura. Anche farmaci comuni possono produrre effetti potenzialmente dannosi se esposti a temperature troppo elevate.

Ricorda che alcuni farmaci come quelli a base di insulina vanno conservati in frigorifero. In caso di lunghi viaggi o se hai necessità di tenerli in auto per emergenza, conservali in un contenitore sicuro che li mantenga alla giusta temperatura.

Presta particolare attenzione anche con gli antiepilettici e gli anticoagulanti. Piccole modificazioni in farmaci come questi possono fare una grande differenza per la tua salute.

Se utilizzi farmaci in forma pressurizzata (spray), evitane l’esposizione al sole o a temperature elevate e utilizza contenitori termici per il trasporto.


Qualsiasi tipo di striscia per test diagnostici, come ad esempio quelle utilizzate per verificare i livelli di zucchero nel sangue, la gravidanza o l’ovulazione, è estremamente sensibile all’umidità, che potrebbe causarne l’alterazione e dare una lettura non corretta.
Evita di conservarle in luoghi umidi o eccessivamente caldi.


I farmaci per la tiroide, i contraccettivi e altri medicinali che contengono ormoni sono particolarmente sensibili alle variazioni termiche. Questi sono a volte a base di proteine, che per effetto del calore cambiano proprietà. Anche in questo caso conservali in ambienti freschi e a temperatura costante.


Sebbene sia difficile immaginare temperature di congelamento in piena estate, tieni presente che anche il freddo eccessivo può causare alterazioni dei farmaci. L’insulina, ad esempio così come i farmaci in sospensione, possono perdere la loro efficacia se congelati.
Non conservali a temperature inferiori ai 2° C

In ogni caso qualora l’aspetto del medicinale che si utilizza abitualmente appaia diverso dal solito o presenti dei difetti (presenza di particelle solide in sospensione o sul fondo, cambio di colore o odore, modifica di consistenza), consulta il medico o il farmacista prima di assumerlo

IN VIAGGIO

Se devi affrontare un lungo viaggio in auto, trasporta i farmaci nell’abitacolo condizionato e/o in un contenitore termico. Evita invece il bagagliaio che potrebbe surriscaldarsi eccessivamente.

Durante il viaggio in aereo, colloca i farmaci nel bagaglio a mano. Se sei in terapia con farmaci salvavita porta in cabina tali medicinali con le relative ricette di prescrizione, poiché potrebbe essere necessario esibirle nelle fasi di controllo.

Fonte: www.aifa.it

Posso usare il solare dello scorso anno? Leggiamo insieme l’etichetta

Prima di tutto è importante fare una premessa fondamentale: la radiazione solare è costituita da diversi raggi ed è molto importante proteggere la nostra pelle da tutti loro.

  • I Raggi UVB sono i principali responsabili di edemi, eritemi ed ustioni, danni che sono nella maggior parte visibili dopo poco (il rossore sulla pelle dopo una giornata al mare senza protezione lo si vede già alla sera!)
  • I Raggi UVA rispetto ai raggi UVB penetrano più in profondità nella pelle e sono coinvolti in danni più a lungo termine come l’invecchiamento cutaneo o problematiche più severe.
  • La radiazione infrarossa o IR è in grado di causare stress e danni ossidativi a livello cellulare.

Sono molto pochi i solari “full spectrum” cioè quelli che proteggono da tutti i tipi di radiazioni. Come faccio a saperlo?

Sapere quali sono le cose importanti da guardare in etichetta ci guida nella scelta del buon solare

etichetta solari

Alla luce di questo ecco quindi cosa dovremmo guardare in etichetta per decidere quale solare utilizzare:

  • Presenza di filtri UV che, con diversi meccanismi, assorbono o riflettono la luce
  • Full spectrum: ossia una fotoprotezione che ci protegga nei confronti di raggi UVA, UVB e IR
  • SPF: ossia il fattore di protezione solare che ci indica la protezione UVB, da scegliere in base al nostro fototipo. Può essere molto alta, alta, media o bassa.
  • Bollino UVA a garanzia della protezione nei confronti dei raggi UVA
  • Resistenza all’acqua: una crema water resistant garantisce una maggior protezione e permanenza sulla nostra pelle mentre stiamo facendo il bagno. Tuttavia va riapplicata perché a causa dell’azione dell’acqua la sua efficacia può risultare ridotta.
  • Texture: è importante scegliere un prodotto che abbia una sensorialità adatta al nostro tipo di pelle: leggera e impalpabile se la pelle è normale/mista, più ricca se la pelle è tendenzialmente secca.
  • PAO: è importante prestare attenzione al simbolo PAO (period after opening) che indica il tempo massimo di efficacia del prodotto dopo che lo abbiamo aperto. Il simbolo PAO è composto da un contenitore aperto con indicato all’interno, o accanto, un numero seguito dalla lettera M che è l’iniziale della parola “mese”. Il numero di mesi indicati dal PAO definisce il periodo durante il quale, a partire dall’apertura, il prodotto rimane efficace.

In conclusione possiamo usare un solare comprato lo scorso anno se non è stato usato. Se invece è stato già aperto dobbiamo controllare il PAO per valutare se è ancora valido.

Fonte: www.farmaciastipreparatori.it

Tutto quello che devi sapere sulle macchie da sole

Con l’arrivo della primavera, la voglia di stare all’aperto e di godersi il primo sole si fa sentire! Cominciamo a parlare di beauty routine e consigli per prevenire l’invecchiamento cutaneo e proteggere la bellezza della pelle dagli agenti esterni tipici di questa stagione!

Il tema che approfondiamo in questo articolo sono le macchie, un inestetismo diffuso e che richiede le armi giuste per essere contrastato e attenuato. Per chi ancora non presentasse discromie, dobbiamo sottolineare che la prevenzione gioca un ruolo fondamentale.

Ma perché è così importante parlare di prevenzione?

“Disinnescare” la causa che determina la cascata di reazioni che portano alla formazione della macchia cutanea è fondamentale sia per evitare la sua comparsa sia nel trattamento per attenuare quelle già presenti. Il principale fattore causale è sicuramente l’esposizione al sole, in particolare se non adeguata nei tempi e nelle modalità di protezione!

I raggi solari, infatti, vanno a stimolare i melanociti, cellule specializzate a produrre melanina che si trovano nello strato basale dell’epidermide. Questi produrranno il pigmento che verrà in seguito trasferito ai cheratinociti, le cellule più superficiali della nostra pelle, rendendole più scure: questo è quello che avviene anche quando ci abbronziamo!

Quando si formano delle macchie significa che questa produzione è stata eccessiva a causa di un’elevata esposizione solare o per micro-infiammazioni localizzate negli strati epidermici. Oppure per alterazioni ormonali tipiche della gravidanza o durante l’assunzione di determinati farmaci come la pillola anticoncezionale o alcuni antibiotici.

Come possiamo intervenire?

Riduciamo l’esposizione al sole e proteggiamo la pelle con efficaci filtri UVA-UVB e IR, non solo al mare ma anche semplicemente quando si esce di casa in città!

Procuriamoci quindi un fluido protettivo a texture leggera ad ampio spettro e con un SPF di almeno 30 da poter applicare sopra la crema abituale, in modo tale da poter aggiungere la protezione sopra qualsiasi prodotto e in qualsiasi momento dell’anno!

Favoriamo poi il rinnovamento cutaneo, sia esfoliando periodicamente per facilitare l’eliminazione delle cellule morte superficiali, sia utilizzando attivi che stimolano il ricambio cellulare dagli strati profondi. Per stimolare il rinnovamento profondo, ad esempio, molto interessante è il Bachukiol, definito il Retinolo vegetale! Si tratta di un attivo derivato dai semi di una pianta (Babchi) con effetto rinnovatore come il Retinolo, senza però causare irritazione nelle pelli più sensibili. Utile per contrastare l’invecchiamento e le discromie.

Infine, blocchiamo l’eccessiva produzione di melanina localizzata con attivi antiossidanti per prevenire le macchie. Nella nostra beauty-routine non dovranno quindi mancare creme e sieri. Ad esempio è molto utile la vitamina C che possiamo trovare anche come concentrato in gocce da aggiungere ai nostri prodotti abituali! Oppure scegliamo specifici prodotti antimacchia per trattare quelle già presenti: l’ideale è la Niacinamide, un attivo schiarente e illuminante che contrasta la formazione della melanina e sgradite iperpigmentazioni.

Agire IN&OUT è sempre la strategia più efficace!

Associando specifici nutraceutici ad azione antiossidante potenzieremo dall’interno gli effetti della nostra beauty routine!

Tra questi il più innovativo è il Picnogenolo, attivo ricavato dal Pino marittimo, che ha dimostrato di essere un efficace antiossidante contro i radicali liberi e di favorire l’attività di altri antiossidanti all’interno dell’organismo!

Non ti resta che rifornire il tuo beauty-case di tutti gli assi nella manica per goderti senza pensieri i primi raggi di sole!

Fonte: www.farmaciespecializzate.it

Tutto sulle articolazioni

Le articolazioni sono una struttura anatomica che connette due o più superfici ossee e sono tenute insieme dai legamenti e dalle strutture tendinee. Le parti terminali delle ossa a contatto sono ricoperte da cartilagine, che protegge ossa e articolazioni dall’attrito e dagli urti.

Il dolore articolare, o artralgia, è un dolore localizzatopenetrante e che può essere accompagnato da gonfiore e calore. Può essere o meno accompagnato da un’infiammazione all’articolazione o artrite e le cause sono numerose.

Sicuramente è capitato a tutti di provare dolore e di sentire strani rumori piegando un ginocchio o muovendo la spalla.

Perché le articolazioni scricchiolano?

A volte le nostre articolazioni fanno rumore quando ci muoviamo, in questo caso parliamo di rumori articolari. Questi suoni avvengono quando si crea un attrito tra le superfici dell’articolazione che non si muovono in modo fluido. Spesso questi rumori sono associati anche alla fastidiosa sensazione di “sabbiolina” all’interno dell’articolazione.

Con l’avanzare dell’età i rumori articolari diventano più frequenti, a causa del consumo della cartilagine presente tra le strutture ossee. Solitamente la spalla è l’articolazione più rumorosa, perché complessa sia come struttura sia come movimenti in cui è coinvolta.

Spesso questi rumori, comunque, non sono qualcosa di cui preoccuparsi, ma se sono associati al dolore, è meglio indagarne le cause con l’aiuto di un medico.

Quali situazioni quindi possono causare dolori alle articolazioni?

  • Il passare dell’età porta a una diminuzione della cartilagine a livello dell’articolazione e quindi a un maggiore rischio di dolori articolari.
  • La menopausa può aumentare l’insorgenza di dolori articolari, legati alla fisiologica diminuzione degli ormoni estrogeni. Questi ormoni, infatti, hanno un effetto sull’idratazione dei legamenti, dei muscoli, della cartilagine e sulla densità dell’osso. Una loro riduzione quindi può determinare un’infiammazione articolare che causa il dolore.
  • Sollecitazione ripetuta dell’articolazione o di un gruppo di articolazioni. Ad esempio, chi per lavoro sta spesso in ginocchio come agricoltori e addetti alle pulizie può essere maggiormente soggetto a dolori articolari.
  • Sport intenso
  • Lesioni singole o ripetute alle articolazioni
  • Obesità: il peso eccessivo può portare a una sollecitazione di alcune articolazioni, in particolar modo il ginocchio.

Prima di fare diagnosi affrettate è sempre meglio rivolgersi al medico soprattutto se:

  • il dolore dura da più di 3 giorni e sia associato a febbre, gonfiore o arrossamento della parte interessata
  • il dolore è intenso e rende difficile il movimento
  • il dolore è una conseguenza di un trauma o di una contusione. In alcuni casi questa situazione potrebbe richiedere un passaggio al più vicino pronto soccorso, a seconda della gravità.

Quali sono i rimedi contro il dolore articolare?

Per prima cosa, vediamo alcuni consigli per mantenere in salute le articolazioni:

  • Mantenere il peso corporeo in equilibrio. Maggiore è il peso, maggiore è lo stress articolare, soprattutto a carico di femore, ginocchia, schiena e piedi.
  • Fare esercizio fisico protegge le articolazioni perché rinforza i muscoli che le circondano, diminuendo l’usura della cartilagine articolare.
  • Mantenere una buona postura protegge le articolazioni.
  • Quando si solleva o si trasporta un peso, cercare di usare le articolazioni e i muscoli più forti e più grandi, in questo modo si evitano lesioni e stress a carico delle articolazioni più piccole.
  • Concedersi momenti di pausa durante l’attività fisica intensa.
  • Non iniziare un’attività per cui il proprio organismo non è preparato
  • Fare stretching è un’ottima strategia per evitare dolori articolari e muscolari.

A volte la prevenzione non è sufficiente. In quei casi e quando il dolore è particolarmente forte o persistente si possono assumere farmaci antidolorifici o antinfiammatori e abbinare a questi dei rimedi a uso topico, a base, ad esempio di Arnica.

Arnica per dolori articolari: i benefici

L’Arnica Montana è una pianta erbacea perenne che cresce comunemente nei prati delle zone montane e fiorisce da giugno a luglio. È conosciuta fin dal XIX secolo per le sue proprietà antitraumatiche, lenitive e calmanti e viene utilizzata solitamente per lenire i fastidi dell’apparato muscolo-articolare.

Di creme all’arnica ce ne sono tante ma non tutte contengono la giusta quantità di sostanza e quindi non sono tutte efficaci allo stesso modo. Il tuo farmacista di fiducia ti saprà consigliare il prodotto migliore.

Il consiglio in più?

Manteniamo il benessere delle articolazioni anche dall’interno con un integratore a base di Collagene, Vitamina D, Vitamina K2 e Vitamina C.

Il Collagene costituisce il 60% del peso secco della cartilagine e la Vitamina C contribuisce alla normale formazione del collagene.
La Vitamina D e la Vitamina K2 sostengono la salute delle ossa.

Oppure possiamo assumere un integratore di glucosamina e curcuma. La Glucosamina è un fisiologico componente delle cartilagini mentre la curcuma ha un’azione antiinfiammatoria.

Anche in questo caso spiega al tuo farmacista di fiducia il tuo problema per ottenere un consiglio sull’integratore più adatto a te.

Fonte: www.farmacistipreparatori.it

Detersione viso: come e quando

Cosa significa detersione? La sto facendo bene? Che prodotti devo usare e quando?

Lavarsi il viso è un gesto semplice e automatico che dovremmo saper fare tutti, ma può creare dei dubbi, soprattutto se nessuno ci ha mai spiegato esattamente come farlo e perché.

Vediamo, quindi, insieme tutto quello che c’è da sapere sulla detersione del viso.

L’acqua basta per pulire il viso?

L’acqua non riesce a detergere in profondità la nostra pelle da tutti i residui. Inoltre, l’abitudine scorretta di lavare il viso solo con acqua compromette l’equilibrio idrolipidico, rischiando di seccare la pelle.

A cosa serve il detergente viso?

Il detergente viso permette di prendersi cura della pelle del viso e di mantenerla bella, tonica e giovane nel tempo.

È infatti indispensabile per liberare la pelle dalle impurità (eccesso di sebo, residui di make-up, impurezze derivanti dall’inquinamento ambientale) e per prepararla a ricevere i trattamenti successivi.

Detersione del viso: il 1° passaggio della skincare routine

La detersione del viso è il primo gesto fondamentale di una beauty routine: solo su una pelle pulita e fresca gli ingredienti attivi contenuti nel siero e nella crema possono agire con la massima efficacia.
Inoltre, due sono gli step di una detersione viso completa ed efficace:

  1. Detergere e struccare
  2. Tonificare e riequilibrare

Detersione al mattino e alla sera, perché è importante?

La nostra pelle è un organo attivo e in continua evoluzione e, durante la notte, accumula sebo e sudore. Detergere la pelle al mattino ci aiuta a rendere la pelle più luminosa, fresca, idratata, favorisce il rinnovamento cellulare e ne migliora il tono.

Durante il giorno lo sporco, l’inquinamento, le impurità e il make-up si accumulano sullo strato cutaneo più esterno. Se non rimuoviamo questo mix di sostanze con la detersione notturna, la pelle potrebbe irritarsi e potrebbero aumentare le impurità, come punti neri e brufoli.

Ci sono differenze tra detergente viso e struccante?

Sì, infatti, se applichiamo del make-up abbiamo bisogno di una detersione struccante, capace di rimuovere non solo le particelle di impurità accumulate durante la giornata, ma anche fondotinta e altri prodotti di make-up, spesso di natura lipidica e difficilmente eliminabili con un semplice detergente.

Cos’è il tonico e a cosa serve?

L’applicazione del tonico è il secondo gesto fondamentale della detersione viso e, applicato dopo detergente o struccante, va a completare la pulizia quotidiana del viso.
Ha tre azioni fondamentali:

  1. Elimina ogni residuo di make-up, detergente e impurità.
  2. Restituisce la corretta idratazione alla pelle per mantenerla sempre idratata, morbida e compatta.
  3. Rende la pelle più ricettiva all’applicazione del siero o della crema.

Cosa fare se la pelle tira dopo la detersione?

La sensazione di “pelle che tira” è molto diffusa e spesso la soluzione a cui si pensa è una crema dalla texture più ricca e nutriente. La causa, invece, potrebbe essere il tipo di detergente che si sta utilizzando: un detergente troppo aggressivo o non adatto al tipo di pelle può favorire disequilibrio e secchezza cutanea. Forse è arrivato il momento di cambiare il detergente e trovarne uno adatto al tuo tipo di pelle.

In farmacia ti daremo il consiglio più adatto al tuo tipo di pelle.

Fonte: www.farmacistipreparatori.it

Cuore in salute: ruolo dei carboidrati

Tutti sanno che avere il colesterolo e i trigliceridi alti mette a rischio il nostro cuore ma non tutti sanno che l’iperglicemia (glicemia alta) è anche un fattore di rischio perchè l’eccesso di zuccheri viene convertito in trigliceridi. Ma quindi non posso più mangiare nulla? Al contrario, il segreto è mangiare tutto nel modo giusto ed evitare di saltare i pasti.

LE REGOLE PER DIMINUIRE IL COLESTEROLO E I TRIGLICERIDI

  • E’ importante consumare frutta di stagione, possibilmente da coltivazione biologica, lontano dai pasti o eventualmente 15-20 minuti prima.
  • Assumere quotidianamente frutta e verdura cruda.
  • Consumare alimenti ricchi di acidi grassi essenziali Omega-3 (ad esempio pesce azzurro e frutta secca a guscio).
  • Evitare il consumo di cibi fritti e limitare il consumo di grassi idrogenati. Questi grassi tendono a innalzare i livelli di colesterolo cattivo LDL e ad abbassare quelli dell’HDL, come dimostrato da diversi studi.
  • Limitare il consumo di sale. È importante non assumere più di 5-6 g di sale al giorno (circa 1 cucchiaino da caffè).
  • Limitare zuccheri semplici e carboidrati raffinati ad alto indice glicemico (come pasta, pane, pizza, grissini, crackers, dolci).
  • Privilegiare alimenti ricchi di fibra (ad esempio frutta, verdura e cereali integrali).
  • Riduzione del peso se è in eccesso. Mantenere un indice di massa corporea nella norma (<25kg/m2) e il girovita inferiore a 102 cm negli uomini e a 88 cm nelle donne.
  • Associare carboidrati, proteine e grassi ai pasti. È utile seguire le proporzioni del piatto di Harvard: 55% di carboidrati, 15-18% di proteine e 25-30% di grassi.
  • Praticare una leggera e regolare attività fisica. Almeno 30-40 minuti al giorno per 3 giorni a settimana (basta una camminata a passo veloce)

Diversi integratori possono essere utili quando la corretta alimentazione non basta o c’è impossibilità di praticare una regolare attività fisica (omega3, fitosteroli, riso rosso ecc). In farmacia troverai il giusto consiglio su misura per te.

Fonte: www.farmacistipreparatori.it

Come depurarsi dopo le feste

Fonte: farmacisti preparatori

In questo momento dell’anno, con le feste lasciate alle spalle, capiterà a molti di sentirsi gonfi o appesantiti, condizione che non rappresenta un’esclusiva del Natale, ma che può presentarsi anche in altre occasioni, soprattutto nei momenti di stress per il nostro organismo.

L’importante è ripristinare al più presto le sane abitudini alimentari e riprendere uno stile di vita attivo per aiutare il nostro fegato a svolgere la sua funzione depurativa al meglio, senza appesantirlo.

Cosa mangiare dopo le feste

Partendo dal presupposto che la scelta migliore non è quella di seguire delle diete drastiche “fai da te”, ma adottare uno stile nutrizionale sano e bilanciato, anche con l’aiuto di un esperto se necessario, ecco i nostri consigli di nutrizione per aiutare il corpo a detossinarsi:

  • Seguire un piano alimentare ben strutturato, evitando di far passare troppo tempo tra i pasti. Aiutiamoci con uno spuntino a base di frutta, verdura o frutta secca a guscio a metà mattina e metà pomeriggio.
  • Prediligere i cibi di stagione è un’abitudine importante perché secondo diversi studi frutta e verdura di stagione presentano delle proprietà nutritive maggiori rispetto agli alimenti che hanno raggiunto la maturazione fuori dal loro periodo ideale. Inoltre, sembra che assumere prodotti di stagione permetta di fornire al nostro organismo proprio ciò che gli serve nel momento giusto.
  • Facciamoci guidare dai colori: frutta e verdure arancioni, rosse e viola contengono molti antiossidanti fondamentali per la depurazione.
  • Sostituiamo i cereali raffinati con quelli integrali e assumendo un adeguato apporto di proteine.

Cibi da evitare per disintossicarsi

Quando si vuole depurare il corpo e aiutare il fegato nel suo lavoro detossificante è bene evitare soprattutto cibi fritti o troppo grassi e le bevande zuccherate e alcoliche.

Evitate dunque di portare in tavola, almeno nel periodo detox:

  • zucchero e altri dolcificanti
  • caffè
  • alcool
  • troppo sale
  • latte e derivati
  • grassi saturi e idrogenati
  • junk food e alimenti confezionati in genere

Attività fisica e depurazione

Per lasciarsi alle spalle gli strascichi di pranzi e cenoni, le scelte nutrizionali sono fondamentali, ma vanno di pari passo con un adeguato movimento. Si può optare per una corsa, una passeggiata, un giro in bicicletta: l’importante è ripartire proprio dall’attività motoria e non abbandonarsi alla sedentarietà, che spesso caratterizza il periodo festivo.

Gli integratori depurativi per il detox post Natale

Per un’azione depurativa combinata e intensiva agisci su due livelli: lavora sia sul fegato, grazie a specifici attivi detossificanti, sia sostenendo il naturale drenaggio dei liquidi. In questo modo favorirai l’eliminazione delle tossine.

Al mattino prepara una bottiglia d’acqua da bere durante il giorno con un mix di sostanze drenanti e depuranti. La sera prima di andare a dormire assumi un integratore alimentare a base di Cardo Mariano e Carciofo che ti aiuteranno a sostenere i processi depurativi del tuo organismo.

In farmacia avrai tutti i consigli di cui hai bisogno.

Proteggi il tuo cuore: attenzione al colesterolo

Oltre alla glicemia, un altro fattore da tenere sotto controllo la salute del cuore sono le DISLIPIDEMIE.

Le dislipidemie sono le alterazioni a livello dei lipidi circolanti nel sangue ovvero colesterolo e trigliceridi.

Il colesterolo

Il colesterolo è una molecola che il corpo produce in gran parte da sé e che solo parzialmente viene assunta con l’alimentazione. Svolge numerose funzioni importanti per l’organismo: è un componente fondamentale delle membrane cellulari, è precursore della Vitamina D e di altri ormoni ed è essenziale nello sviluppo embrionale.

Non è quindi negativo “in sé” ma può essere rischioso se aumenta a dismisura, e soprattutto se si sbilancia il rapporto tra il cosiddetto:

  • LDL o “colesterolo cattivo”
  • HDL o “colesterolo buono”

L’LDL scorre verso la periferia per distribuirsi nei tessuti. La sua presenza è quindi necessaria ma, se in eccesso, può accumularsi e depositarsi lungo i vasi sanguigni ostruendoli. Ecco perchè l’aumento dei suoi valori determina un più elevato rischio cardiovascolare.

L’HDL invece scorre verso il fegato dove viene preparato per essere eliminato.

Di seguito i valori ideali e quelli che comportano rischio:

I trigliceridi

i trigliceridi, a differenza del colesterolo, sono lipidi che provengono principalmente dalla nostra dieta. Anche questi hanno delle funzioni essenziali per il nostro organismo ma l’eccesso si deposita creando adiposità e sovrappeso. Questa condizione altera in diversi modi il metabolismo e sostiene l’infiammazione silente aumentando il rischio cardiovascolare

Come intervenire?

Ancora una volta le nostre migliori armi sono: alimentazione corretta e attività fisica.

Meglio preferire alimenti genuini come vegetali freschi e di stagione, cereali integrali e ridurre cibi ricchi di grassi saturi e gli zuccheri semplici.

L’attività fisica aiuta nel ridurre il sovrappeso e ristabilire l’equilibrio tra quanto introdotto col cibo e dispendio energetici: più consumi, meno accumuli.

Proteggi il tuo cuore: il ruolo della glicemia

La glicemia e i suoi valori.

La glicemia è la quantità di glucosio presente in un determinato momento nel sangue.  Normalmente, questo valore è più basso a digiuno, mantenendosi comunque a livelli tali da permettere all’organismo di svolgere le sue funzioni. Mentre aumenta poco dopo un pasto.

Quando la glicemia sale, interviene un ormone prodotto dal pancreas, l’insulina. Questa fa in modo che il glucosio dal sangue entri nelle cellule per produrre energia ed essere sfruttato come “carburante”.

Normalmente a digiuno una persona sana il livello è circa tra i 70 e i 100mg/dL.

Se dovessero invece essere più elevati, potrebbe essere la spia che qualcosa nell’organismo o nel metabolismo non funziona come dovrebbe.

Infatti, se il glucosio non viene dirottato dall’insulina all’interno di cellule e tessuti si verificano due importanti conseguenze:

  • lo zucchero crea danni alle pareti dei vasi sanguigni
  • i tessuti sprovvisti di zucchero devono in qualche modo far fronte a questa necessità richiamando energie da altre vie metaboliche provocando ripercussioni a livello del profilo lipidico.

Questa condizione determina una serie di fenomeni che favoriscono l’infiammazione silente, l’aumento del grasso addominale e l’aterosclerosi, tutti fattori coinvolti con il rischio di sviluppare patologie cardiovascolari.

Come possiamo prevenire tutto questo?

Ci sono due punti cardine su cui è necessario intervenire: l’alimentazione e l’attività fisica.

Non prendiamoli sottogamba come “il solito consiglio”: se mettiamo in atto strategie da entrambi i punti di vista, possiamo agire sinergicamente ed efficacemente per la salute del nostro cuore!

Nell’alimentazione, ad esempio, dovremmo limitare il più possibile zuccheri semplici e carboidrati raffinati ad alto indice glicemico: non solo la bustina di zucchero nel caffè o nel the, ma anche i dolci (come biscotti e merendine), le bevande zuccherate e i succhi di frutta. Al loro posto sono da preferire cereali e prodotti integrali e frutta fresca intera. Limitiamo anche quei cibi che sostengono l’accumulo adiposo e l’infiammazione, come salumi, affettati e formaggi. Ruolo fondamentale la Vitamina D: quindi stiamo almeno un po’ all’aria aperta ogni giorno e, se necessario, integriamola!

Quali valori possiamo analizzare?

La misurazione della glicemia può essere effettuataattraverso degli strumenti validi. Si tratta di un’operazione molto semplice e effettuata in tempi rapidissimi: è sufficiente far scivolare una goccia di sangue prelevata dal dito su una linguetta collegata al glucometro.

Poi, oltre all’analisi della glicemia, si può fare l’analisi dell’emoglobina glicata, un parametro utile e molto più predittivo per un soggetto sano, per valutare se si è in una situazione border-line e correre ai ripari in quanto dà l’indicazione del valore di glicemia nel sangue negli ultimi 2-3 mesi.

Infine, con un semplice metro da sarta, misuriamo il girovita e teniamo monitorato il nostro livello di grasso addominale. Per quanto riguarda l’uomo, si parla di rischio moderatamente elevato con una circonferenza addominale maggiore a 94cm, per la donna invece maggiore di 80cm. Si parla di rischio molto elevato in un uomo con una circonferenza addominale maggiore di 102cm e di 88cm nella donna.

Fonte: www.farmaciespecializzate.it