È raro trovare una pelle bella e luminosa in persone con disturbi del tratto digerente, ed è invece frequente trovare disturbi intestinali nelle persone che hanno disturbi della pelle. In alcuni casi è proprio la pelle a lanciare dei campanelli d’allarme per avvertirci che qualcosa nel nostro corpo non sta funzionando come dovrebbe. È importante saper interpretare questi segnali e rivolgersi eventualmente ad uno specialista. A livello di pelle potremo osservare infatti: eczemi umidi, pelle impura, problemi di acne, foruncoli, dermatite seborroica, ma anche alitosi, cattivo sapore in bocca al risveglio, ristagni linfatici, elevata produzione di muco.
Alimentazione e pelle
Ruolo fondamentale è ricoperto dall’alimentazione, alcuni disturbi della pelle infatti possono manifestarsi proprio a causa di errate abitudini alimentari. Se è semplice accorgersi di questa correlazione, non lo è affatto individuare quali alimenti possono scatenare la problematica dermatologica. L’inestetismo dermatologico non è causato da un cibo “dannoso” ma dall’interazione fra quel cibo e l’intestino.
Hai mai sentito parlare di dermobiotica?
È la scienza che mette in relazione la pelle con l’alimentazione e con la salute intestinale. Come ricorda Marco Pignatti nel suo libro Dermobiotica, infatti, sembrano esserci molte evidenze che legano alcune condizioni dermatologiche ad alterazioni del microbiota intestinale. Prendiamo in considerazione, ad esempio, l’acne. L’acne ha un’incidenza diversa tra popolazioni che seguono un diverso tipo di dieta. Ciò è stato attribuito a un eccesso di carboidrati e cibi con alto indice glicemico (pane, patate), eccesso di latte e latticini, di acidi grassi saturi e trans e sbilanciamento omega-6 e omega-3. È quindi sempre più comune pensare all’utilizzo di probiotici e prebiotici come coadiuvanti nel trattamento dermatologico. Grazie al loro effetto sul microbiota, possono:
- Proteggere la barriera intestinale
- Ridurre il passaggio in circolo di molecole che provocano l’infiammazione
- Influenzare l’assorbimento di nutrienti e omega-3
- Produrre Vitamina B12 e Biotina
- Mantenere l’equilibrio resistendo alle condizioni di stress
- Ridurre il danno causato da terapie antibiotiche.
Ma d’altra parte, non è possibile individuare un alimento in grado di scatenare di per sé l’acne, come per nessun’altra condizione dermatologica. Sarà sempre una questione di come e quanto quell’alimento sia inserito nella nostra dieta, insieme a tutti gli altri.
Quanto pesa lo stress?
Da molto tempo è assodata la presenza di un asse bidirezionale chiamato asse intestino-cervello. Già nel 1930 alcuni dermatologi ipotizzarono che gli stati emozionali come lo stress potessero alterare la normale microflora intestinale (microbiota), la barriera intestinale e contribuire all’infiammazione sistemica. Tra i possibili rimedi proposti dai due dermatologi c’era l’utilizzo di Lactobacillus acidophilus (probiotici). Questo asse potrebbe coinvolgere anche la pelle in quello che così viene chiamato asse intestino-pelle. Il disagio psicologico, infatti, da solo o in combinazione con dieta ad alto contenuto di zuccheri e cibi raffinati e povera di fibre, potrebbe causare alterazioni della motilità intestinale e del microbiota, aumentando la permeabilità intestinale.
Quindi cosa possiamo fare?
Occorre per prima cosa non focalizzarsi soltanto sull’inestetismo della pelle. Facciamoci qualche domanda: soffriamo di intestino pigro? Manifestiamo gonfiore addominale e meteorismo? Assumiamo tanti farmaci? La nostra dieta è bilanciata? Partiamo da queste risposte per costruire un percorso personale di detossificazione e protezione, sempre affidandoci ad un esperto.
Ecco alcuni consigli pratici per proteggere la barriera di chi lamenta pelle impura a tendenza acneica:
- Diminuire il consumo di carboidrati raffinati, fruttosio e dolcificanti
- Riduzione del consumo di latticini
- Riduzione del consumo di grassi saturi
- Assumere almeno 30g/die di fibre, prediligendo frutta e verdura di stagione insieme a cereali integrali
- Consumare pasti bilanciati non eccessivamente ricchi
- Aumentare l’apporto di biotina e di omega3
- In caso di stipsi, aumentare l’apporto idrico e il consumo di fibra.
Rivolgiti al tuo farmacista di fiducia per un consiglio sul prebiotico più adatto a te!
Fonte: www.farmaciespecializzate.it