La pianta di caffè
La pianta del caffè è un alberello sempreverde che produce frutti rossi (dette ciliegie o drupe) contenenti due semi. I semi verdi vengono tostati per ottenere i chicchi marrone scuro famosi in tutto il mondo. Dalla macinazione del chicco tostato si ottiene la polvere di caffè che nelle case italiane non manca mai. Il nome CAFFE’ deriva dalla regione dell’Etiopia, la Caffa, in cui vennero scoperte per la prima volta le ciliegie di caffè.
Storia
Durante la preistoria le ciliegie rosse venivano mangiate prima di lotte tribali, cacce prolungate e altre attività che richiedessero resistenza, forza e sveltezza.
La bevanda che oggi conosciamo invece, fu introdotta dagli Arabi intorno al 1000 a.C. Solo intorno al 1500 d.C. i commercianti di spezie portarono il caffè in Italia e in Europa. Gli erboristi europei iniziarono quindi ad utilizzarlo come rimedio per la sonnolenza causata da alcool, morfina e oppio. Mentre nella medicina popolare il caffè era utilizzato anche per trattare l’asma, la febbre, la cefalea, il raffreddore e l’influenza.
Attualmente è utilizzato principalmente come bevanda ma la caffeina, la principale sostanza responsabile delle proprietà del caffè, è presente in alcuni farmaci e prodotti cosmetici.
Proprietà del caffè
Tutti gli effetti del caffè derivano da una sostanza che in esso è contenuto e che è la caffeina.
Effetto stimolante
Il caffè è un potente stimolante del sistema nervoso centrale essendo in grado ad esempio di aumentare l’ attenzione e la responsività agli stimoli, impedire l’addormentamento. Per tale motivo il caffè è utilizzato dagli automobilisti che vogliono evitare il colpo di sonno. Inoltre è spesso presente in preparati antiinfluenzali e antiraffreddore, sia per eliminare il senso di spossatezza legato alla patologia, sia per contrastare la sonnolenza data dall’antiistaminico spesso presente in tali formulazioni.
Aumento della resistenza fisica
Il caffè è in grado di aumentare la resistenza fisica, poichè stimola l’organismo a bruciare i grassi per ottenere energia e potenzia l’azione del muscolo, tanto che la caffeina rientra tra le sostanze dopanti. Infatti la quantità di caffeina nelle urine è uno dei controlli antidoping che viene effettuato negli atleti: il CIO (Comitato Olimpico Internazionale) ha fissato a 12mg/ml la quantità massima di caffeina che può essere presente nelle urine. Difficile stabilire quante tazze di caffè sono consentite agli atleti olimpici poichè il dato è influenzato dalle caratteristiche fisiche della persona, dalla sua capacità di metabolizzare il caffè e anche dal tipo di caffè utilizzato (espresso, filtrato, solubile ecc). Tuttavia mediamente è stato riscontrato che per essere positivi ad un controllo antidoping per la caffeina bisognerebbe bere, entro 3 ore dall’inizio della gara, circa 6-7 tazze di caffè. Da sottolineare che anche molti integratori alimentari energetici e altre bevande contengono notevoli quantità di caffeina oltre ad alcune categorie di farmaci.
Asma
La caffeina svolge un’azione di broncodilatazione aiutando a prevenire gli attacchi d’asma.La caffeina infatti svolge un’azione rilassante della muscolatura bronchiale impedendone la contrazione e quindi la chiusura. Ovviamente non è bevendo due tazzine di caffè che si cura l’asma. Ci sono tuttavia sostanze simili alla caffeina che sono utilizzate come veri e propri farmaci nei disturbi asmatici.
Dimagrante
Il caffè è in grado di aumentare la quantità di calorie bruciate ogni ora. Sembra che tale effetto sia legato alla capacità della caffeina di rilasciare ormoni che favoriscono l’eliminazione del grasso corporeo. Per tale azione bruciagrassi la caffeina è molto spesso presente sia nelle pillole per dimagrire che nelle creme snellenti. Nelle pillole per dimagrire la caffeina svolge anche l’azione di stimolante che aumenta la resistenza e l’energia aiutando a sostenere i disagi della dieta.
Jet lag
Il caffè è in grado di aiutare a limitare i sintomi da jet lag cioè disorientamento, insonnia e affaticamento. Può essere efficace sia nei viaggiatori che si spostano in nuovi fusi orari sia nei lavoratori che fanno turni di lavoro di notte alternati a turni di giorno. Per i viaggiatori sembra essere utile assumere il caffè di mattina se si viaggia verso ovest e nel tardo pomeriggio se si viaggia verso est.
Effetti collaterali del caffè
Sintomi
- Ansia
- Aumento della pressione arteriosa
- Aumento del battito cardiaco
- Aumento del ritmo respiratorio
- Aumento della secrezione di acidi gastrici
- insonnia
- irritabilità
- nervosismo.
Ovviamente tutti questi effetti sono assolutamente soggettivi ma è sempre meglio non abusare di tale bevanda e non assumerla prima di andare a dormire o nel tardo pomeriggio.
Il caffeinismo
L’abuso di caffè può addirittura causare il “caffeinismo” cioè una sindrome caratterizzata da nervosismo, irritabilità, tensione muscolare, insonnia, palpitazioni cardiache, diarrea, bruciore di stomaco e disordini gastrici. Tutti sintomi in comune con una “nevrosi d’ansia” patologia con cui il caffeinismo può essere facilmente confusa.
La crisi d’astinenza
In seguito a drastica eliminazione o riduzione del caffè possono svilupparsi mal di testa martellante e a volte stipsi. il mal di testa può protrarsi anche per alcuni giorni. Chi è abituato ad assumere caffè tutte le mattine e se ne priva può essere colpito da mal di testa, spossatezza, stordimento.
Controindicazioni
- Chi soffre di ulcera o altri disturbi digestivi cronici dovrebbe evitare il caffè o limitarne molto l’utilizzo perchè la caffeina provoca aumento della produzione di succhi gastrici
- I soggetti a rischio di malattie cardiache e apoplessie dovrebbero concordare col medico le quantità di caffè da assumere per la sua capacità di aumentare la pressione arteriosa
- Soggetti che soffrono di anemia ferropriva o donne con menorragie (mestruazioni con perdita di quantità anormali di sangue) devono assumerlo con cautela in quanto il caffè interferisce con l’assorbimento del ferro.
- Bambini al di sotto dei 2 anni
CONCLUSIONI
Il caffè, escludendo i casi sopra indicati, può essere assunto con tranquillità cercando di non superare le 3 tazze al giorno e stando attenti all’assuzione di altre bevande, alimenti e farmaci contenenti caffeina. Inoltre si devono tenere sotto controllo i sintomi che possono derivare dall’uso del caffè, ad esempio irritabilità ed insonnia e valutare la possibilità, in questi casi, di diminuirne l’uso.