Curiosità sui farmaci omeopatici

Perchè i farmaci omeopatici non sono dotati di foglietto illustrativo?

L’ omeopatia è una medicina personalizzata, basata sulla valutazione della malattia, ma anche delle modalità reattive personali del paziente. Così, persone che presentano sintomi uguali possono beneficiare di preparati diversi. Allo stesso modo uno stesso medicinale omeopatico può essere usato per affezioni diverse. In pratica in omeopatia i medicinali non curano una malattia, ma un insieme di sintomi che possono corrispondere a numerose malattie e ad un numero illimitato di pazienti. Risulta pertanto impossibile allegare delle informazioni riguardanti le indicazioni o la posologia del medicinale.

 

L’omeopatia ha effetti tossici?

I farmaci omeopatici sono privi di effetti tossici e/o collaterali e pertanto particolarmente adatti per curare persone anziane, bambini e donne in gravidanza.

 

L’effetto della dinamizzazione

Nei farmaci omeopatici preparati con una diluizione uguale o superiore a 13CH da un punto di vista chimico non è più presente nessuna traccia della sostanza presente nel ceppo. Tuttavia l’operazione di scuotimento (la dinamizzazione o concussione) che viene effettuata durante la diluizione del ceppo e che spesso viene ripetuta anche subito prima dell’assunzione imprime nell’acqua un
a “memoria” del processo eseguito e proprio questa “memoria delle molecole di acqua” è alla base dell’attività terapeutica dei preparati omeopatici più diluiti.

Come si assumono gli omeopatici???

In tutti i casi i medicinali omeopatici vanno assunti lontano dai pasti, rispettando la posologia consigliata.  Molti omeopati ritengono che durante l’assunzione di farmaci omeopatici bisogna evitare di assumere menta, canfora, sostanze volatili e aromatiche. In particolare va evitato l’ uso di dentifrici a base di menta.

Le forme farmaceutiche

 

  • Le gocce

 

Una volta effettuata la diluizione secondo il metodo scelto la preparazione può essere somministrata al paziente come tale cioè sotto forma di gocce.

In questo caso esistono due tipi di formulazione:

  • tintura madre in cui il solvente è una soluzione di acqua e alcool;
  • macerato glicerico in cui il solvente è una miscela di acqua, alcool e glicerina.Vanno assunte in forma pura o in un po’ d’ acqua.

 

  • I granuli

 

Sono la forma farmaceutica più utilizzata.

I granuli sono delle piccole sfere di lattosio e saccarosio che vengono impregnati con la diluizione omeopatica. Vanno lasciati sciogliere direttamente sotto la lingua o in poca acqua nel caso di bambini molto piccoli. Sono confezionati in tubi e non vanno toccati con le mani per non disperdere sulle dita il farmaco di cui la loro superficie è impregnata.

 

  • I globuli

 

I globuli sono sfere di lattosio e saccarosio più piccole dei granuli. Sono confezionati in tubi e la dose è costituita da tutti i globuli presenti nel tubo. Infatti si parla di tubodose. Anche in questo caso la dose va versata direttamente in bocca per evitare il contatto con le mani.

  • I globuli e i granuli sono forme farmaceutiche esclusivamente omeopatiche ma tali farmaci sono allestiti anche in preparazioni convenzionali come compresse, sciroppi o creme.

 

In definitiva la ricetta omeopatica deve contenere:

  • Nome del medicinale che è sempre il nome in latino del ceppo da cui deriva. Ad esempio Arnica Montana o Apis mellifica.
  • Diluizione e in particolare tipo e grado. Ad esempio 1CH o 3 DH o 5K.
  • Forma farmaceutica. Ad esempio granuli, globuli, compresse ecc.
  • Posologia e durata del trattamento.

Che vuol dire omeopatia?

I principi dell’omeopatia

Il termine omeopatia venne usato per la prima volta nel 1796 dal dott. Hahnemann il quale sosteneva che una sostanza che a dosi elevate provoca nell’uomo una malattia ha anche il potere di curarla se usata a dosi molto piccole. Quindi in omeopatia per curare una malattia, si deve individuare la sostanza che ne provoca i sintomi e poi curare il malato con quella stessa sostanza utilizzata a dosi omeopatiche. Infatti la parola omeopatia deriva dal greco homoios = simile e pathos = malattia. Essa è quindi fondata sul principio della similitudine da cui l’aforisma “similia similibus curantur” (i simili si curano con i simili).

Facciamo un esempio. L’Aconitum napellus è una pianta la cui radice è molto tossica al punto che il dosaggio di solo 1 mg causa la morte immediata di un uomo di 60 kg. Gli effetti tossici si manifestano in modo immediato con formicolio al viso, bruciore alla bocca, vomito, diarrea, sudorazione, dilatazione della pupilla, abbassamento della temperatura, paralisi degli arti, perdita della conoscenza, battito cardiaco prima lento, poi irregolare e veloce, respirazione difficile.

Ma un preparato omeopatico a base di aconitum può curare ciascuno di questi sintomi.

 

Come si prepara un farmaco omeopatico?

Si parte da una materia prima che può essere di origine vegetale, animale o minerale. Tale sostanza di partenza prende il nome di “ceppo omeopatico”.

Il ceppo di origine vegetale è la TINTURA MADRE che è ottenuta facendo macerare in acqua e alcool piante intere o parti di esse. I preparati omeopatici da ceppi vegetali costituiscono oltre il 60% del totale.

Il ceppo di origine animale è costituito da animali interi, loro parti o secrezioni (come i veleni) macerati in acqua e alcool.

I ceppi di origine minerale sono sostanze chimiche di origine naturale chimicamente definite. Ad esempio il Natrum muriaticum è il sale marino.

 

I ceppi che possono essere liquidi o in polvere vengono poi diluiti con altri solventi liquidi (acqua, alcool o glicerina) o con altre polveri (zuccheri come lattosio e saccarosio).

Le diluizioni omeopatiche sono ottenute con una serie di diluizioni successive del ceppo seguite da un’agitazione energica detta dinamizzazione.

Esistono diverse tecniche di diluizione. Le più utilizzate sono le seguenti:

 

  • Metodo di diluizione secondo Hanhemann (diluizione CH =centesimale Hahnemanniana)

 

Si preleva 1ml dal ceppo e si scioglie in 99ml di solvente. Si agita energicamente (dinamizzazione). Da questa soluzione così dinamizzata si preleva 1 ml e si diluisce con 99 ml di solvente e così via per il numero di volte che lo si ritiene necessario. Dopo aver effettuato 4 volte tale procedimento si ottiene una diluizione 4CH. Quindi la Belladonna 4CH è ottenuta da 4 diluizioni centesimali successive del ceppo.

 

  • Metodo di diluizione secondo Hanhemann (diluizione DH= decimale Hahnemanniana)

 

Si preleva 1ml dal ceppo e si scioglie in 9ml di solvente. Si agita energicamente (dinamizzazione). Da questa soluzione così dinamizzata si preleva 1 ml e si diluisce con 9 ml di solvente e così via per il numero di volte che lo si ritiene necessario. Dopo aver effettuato 4 volte tale procedimento si ottiene una diluizione 4DH.

 

  • Metodo di Korsakoff (diluizione korsokoviana K)

 

Si utilizza un flacone di vetro da 15 ml nel quale si inseriscono 5 ml di ceppo. Si agita energicamente almeno 100 volte (dinamizzazione) poi il flacone viene svuotato e vi si introducono 5 ml di acqua distillata cioè la quantità di solvente che rappresenta circa 99 volte il volume del ceppo rimasto adeso alle pareti del flacone. Si agita 100 volte e così si ottiene la diluizione korsokoviana o 1K. Continuando il procedimento si ottiene la seconda diluizione (2K), la terza (3K) e così via.

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VII Giornata mondiale contro l’ipertensione

Il 17 maggio 2011 è la Giornata Mondiale contro l’IPERTENSIONE

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Quando la pressione massima è uguale o supera i 140mmHG o la minima i 90 mmHg la pressione è ALTA e la persona ha l’ipertensione arteriosa.

Più alta è la pressione, maggiore è il rischio di malattie cardiova scolari quali:

  • infarto cardiaco
  • scompenso cardiocircolatorio
  • fibrillazione atriale
  • ictus cerebrale
  • insufficienza renale
  • sfiancamento/rottura dell’aorta
  • occlusione delle arterie degli arti inferiori.

In Italia gli ipertesi sono circa 15 milioni di cui solo 1 su 4 ha la pressione ben curata.

Nella maggior parte dei casi la causa dell’aumento della pressione è sconosciuta ma molti sono i fattori di rischio che aumentano le probabilità di essere ipertesi:

  • età
  • uno e entrambi i genitori ipertesi
  • sovrappeso o obesità
  • sedentarietà
  • uso di farmaci (pillola contraccettiva, amfetamine, cocaina ecc…)

L’ipertensione non dà disturbi nella maggioranza dei casi…

SOLO LA MISURAZIONE REGOLARE DELLA PRESSIONE PERMETTE LA DIAGNOSI DELL’IPERTENSIONE

Prevenire è meglio che curare, quindi:

  • evitare di ingrassare riducendo il peso con la dieta e la regolare attività fisica (camm ino a passo svelto o bicicletta per almeno 30 minuti al giorno 4 volte la settimana)
  • ridurre l’assuzione di sale ed evitare i cibi salati
  • limitare il consumo di alcool
  • mangiare pesce e verdura
  • evitare i cibi ricchi di grassi animali e colesterolo
  • non fumare
  • limitare il consumo di caffè (massimo 2 o 3 tazzine al gioro)

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Le allergie

Che cos’è l’allergia?

Il nostro organismo è dotato di un esercito di cellule, chiamato SISTEMA IMMUNITARIO, che in vario modo ci protegge dalle sostanze estranee che possono danneggiarlo, come i virus, i batteri o le loro tossine.

L’allergia si verifica quando il sistema immunitario reagisce in maniera esagerata se viene a contatto con sostanze normalmente innocue come polvere o pollini. Tali sostanze vengono definite allergeni.

Le cause

Le cause di questo “errore” del sistema immunitario sono ancora sconosciute ma probabilmente legate a fumo passivo, inquinamento ambientale, carenze alimentari. Negli ultimi anni si è assistito ad un aumento considerevole delle persone allergiche, anche tra i bambini, e del numero degli allergeni.

Durante il periodo primaverile, con il risveglio della natura e la diffusione quindi di vari tipi di polline, si assiste all’insorgenza improvvisa delle allergie.

Sintomi

I sintomi possono essere più o meno fastidiosi. I più comuni sono:

  • Starnuti
  • Naso chiuso o che cola
  • Prurito al naso e agli occhi
  • Congiuntivite

Nei casi più gravi possono subentrare problemi respiratori e l’asma.

É evidente quindi che, in base ai sintomi, l’allergia è una malattia che può essere sopportata facilmente o può far diventare la giornata un vero inferno rendendo anche difficile lo svolgimento delle normali attività quotidiane e il riposo notturno.

Quali sono i rimedi?

Esistono diversi tipi di farmaci antiallergici in base ai sintomi che accusa il paziente. Alcuni possono essere acquistati senza ricetta medica altri invece vanno assunti sotto controllo medico.

Tutte le medicine antiallergiche, comprese quelle omeopatiche, non curano l’allergia ma solo i suoi sintomi.

Regole di comportamento del paziente allergico

  • Aerare gli ambienti: l’uso di infissi sigillanti e l’aumento dell’umidità negli ambienti chiusi, per riduzione della ventilazione spontanea, favoriscono la proliferazione di acari della polvere e l’aumento di potenziali agenti inquinanti che si ritrovano in elevate quantità specialmente negli ambienti caldi e umidi e in materassi, cuscini, coperte, piumoni e moquette.
  • È utile rivestire cuscini e materassi con tessuti impermeabili agli acari, ma traspiranti per consentire un assorbimento del sudore.A contrario di quanto si possa pensare, infatti, gli acari della polvere, responsabili di allergie in moltissime persone, si sviluppano molto bene su cuscini sintetici rispetto a quelli con le piume
  • Alimentazione: è utile mangiare frutta, verdura, cereali, legumi, olio di oliva ed evitare invece, specie in prossimità dei periodi critici, un sovraccarico di lavoro per l’apparato digerente con cibi pesanti, fritti, insaccati, derivati del latte, dolci e grassi in generale. Può essere utile assumere yoghurt o integratori di fermenti lattici per evitare l’impoverimento della flora batterica dell’intestino, organo importante per l’attività immunitaria.

I vaccini

Se si conosce qual è l’allergene è possibile vaccinarsi. Tutti i vaccini, anche quelli omeopatici, devono essere prescritti dal medico. Tuttavia, poichè la maggior parte delle persone è allergica a più di una sostanza, è diffile individuarle tutte e questo rende limitata l’attività del vaccino.